lunedì 18 ottobre 2010

La necessità di una educazione spirituale

Di S.G.Valihara Prabhù


Nell’era attuale assistiamo ad una continua e crescente mancanza di sensibilità rispetto ai principi spirituali e morali. Viviamo dunque in un intenso caos spirituale che ci allarma, ma che non siamo in grado di arrestare.

Questa crisi rappresenta il grande problema di quest’era. Vi è una estrema necessità di una radicale trasformazione dei presupposti culturali su cui si fonda la società attuale. Lo strumento attraverso il quale questo può avvenire è senz’altro l’educazione.
L’educazione possiede il potere di creare nella coscienza degli individui le concezioni del mondo e i valori che costituiranno un continuo riferimento nel corso della loro esistenza. Società significa insieme di individui che hanno scopi comuni da perseguire. Questi scopi si pongono a partire dalla coscienza che le persone sviluppano. Perciò se oggi il dato dominante di questa società è la mancanza di un interesse per i principi spirituali, la causa è da ricercarsi nel fatto che nelle coscienze degli individui non esiste un riconoscimento dell’importanza vitale di questi principi.
Questo fenomeno accade solo perché il processo educativo ha perduto la sua funzione di strumento atto a formare coscienze spirituali, riducendosi a un sistema d’informazione tecnico materiale.
In quante scuole e università è possibile insegnare la scienza spirituale come parte di un corso regolare di studi? In altre parole, in quanti centri educativi c’è la possibilità per gli studenti di meditare con metodo e con una guida competente intorno ai fondamentali problemi dell’universo e dell’esistenza? Possiamo constatare senza dubbio che c’è una totale indifferenza allo studio dei principi spirituali.
Noi proponiamo di tornare al tempo in cui gli uomini erano, su questo punto, in condizioni migliori di noi.
E’ invalsa l’opinione che l’uomo moderno non abbia niente da imparare dalle civiltà antiche, ritenendo di avere un maggior progresso e una sicura elevazione rispetto ad esse. Questo rivela in realtà un chiaro peccato d’orgoglio e una considerevole ignoranza. Al contrario, abbiamo molto da imparare da queste civiltà lontane, soprattutto dalla civiltà vedica fiorita migliaia di anni fa.
Nella società vedica c’era un sistema pedagogico veramente efficace. I bambini venivano mandati a scuola all’età di cinque anni. La scuola era chiamata gurukula ( la scuola del guru o del maestro). Il maestro, detto anche acarya, era colui che dopo un profondo studio dei Veda, sotto la guida di autorità spirituali, e dopo una lunga e intensa pratica, aveva raggiunto una visione chiara della realtà trascendentale.
Sotto le cure amorevoli del guru i bambini acquisivano autocontrollo, ferma consapevolezza di essere entità spirituali, imparavano a essere puliti e veritieri, diventavano eruditi nei Veda, in fine sviluppavano le qualità più sane ed elevate dell’uomo. Non solo assimilavano principi spirituali ed etici, ma prendevano anche chiara coscienza del loro ruolo specifico nella società . Questa educazione era necessaria non solo per creare dei buoni cittadini, ma anche per preparare i giovani alla realizzazione spirituale.
In sostanza il sistema educativo vedico si prefiggeva due scopi: in primo luogo quello di assicurare allo studente una piena e chiara conoscenza dell’aspetto fenomenico e noumenico del mondo, sulla base di principi di carattere etico-spirituale, che derivavano dai principi filosofici dei Veda. In secondo luogo individuare, e nel contempo sviluppare le inclinazioni psicofisiche della personalità al fine di aiutare l’individuo a capire la propria funzione all’interno dell’assetto sociale.
Dominare le passioni e riconoscere il legame che ci unisce a Dio, permetteva di utilizzare forze come la libertà e la ragione per un crescente arricchimento della vita interiore e per lo svolgimento di una vita pacifica e felice.
In conclusione poichè non ricevono alcuna vera conoscenza, gli uomini diventano irresponsabili. Per ovviare a questa mancanza di responsabilità, che rende la società caotica e priva di uno scopo positivo e soddisfacente, è necessario stabilire un sistema di educazione che sviluppi le migliori virtù in ogni individuo. Allora tutti troveranno sobrietà, gioia e benessere che ci permetteranno di realizzare l’unione degli uomini, attraverso cui conseguire un fine comune nella pace, nella fratellanza e nella prosperità.

Valihara das